Vinaigrette oro lapislazuli

Vinaigrette oro lapislazuli

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Bella vinaigrette di manifattura francese in oro giallo 18ct cesellato ed inciso sui bordi del coperchi e della base a motivi vegetali e sul fondo ed i lati geometrici, all’interno, nella base, la griglia traforata ed incisa a motivi vegetali.

Sul coperchio è incastonato un cabochon in lapislazuli.

Manifattura francese, orafo illeggibile, epoca 1820 ca.

Dimensioni cm 2,9 x 2,2 x 1,1 – peso circa 18gr

Stato di conservazione eccellente commisurato all’epoca.

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I sali da fiuto sono composti chimici usati per stimolare i sensi. Questi sali venivano usati fin dai tempi dei romani. Furono maggiormente usati tra la fine del XVIII e la metà del XIX secolo in Europa per far rinvenire persone svenute. I sali fanno riprendere i sensi grazie al carbonato di ammonio mescolato con acqua, questo composto solido rilascia gas di ammoniaca. Se una persona si sente mancare, il gas irrita abbastanza da farla rinvenire. Se una persona è incosciente, i polmoni cercheranno automaticamente di liberare le vie respiratorie, creando così un aumento del flusso di ossigeno al cervello risvegliando la persona. Per mantenere facilmente a portata di mano queste sostanze aromatiche si usa una scatolina chiamata vinaigrette. Le vinaigrette erano usati per contenere sostanze aromatiche, solitamente disciolte con aceto. La forma più comune in Europa era una scatolina in vetro, d’argento o di oro con coperchio incernierato. La vinaigrette era diversa dai sali da fiuto in quanto conteneva una spugna che era satura di una miscela di profumo e ammoniaca. Le vinaigrette erano utilizzate da uomini e donne ed erano disponibili in molte forme e decorazioni. Potevano essere piuttosto lavorate e venivano spesso donate come simbolo di affetto. A volte si aggiungevano spezie ed estratti floreali per addolcirne l’odore. Si credeva che l’aceto aromatico avesse molti scopi medicinali: per combattere infezioni, mal di testa e svenimenti. Veniva anche usato come un inalante per mascherare gli odori sgradevoli, che era necessario considerando le condizioni igieniche delle strade in quel periodo storico.

Lo “svenimento” o meglio la sincope nel 1800 era un evento assai frequente e diffuso, specie tra le dame.
Questi fenomeni colpivano sopratutto le donne in locali affollati ed erano spesso provocate da sindromi vaso-vagali a causa dei corsetti troppo stretti (quando non erano simulate…).
Ogni donna della borghesia dunque, per poter affrontare tale evenienza, portava sempre con se in borsetta un piccolo contenitore con dei sali di ammonio: il loro odore acre e pungente faceva immediatamente riprendere i sensi in caso di svenimento.

Questi presidi d’urgenza denominati “vinaigrettes”, ( vinaigre fr. – aceto) potevano essere dei semplici flaconcini in vetro oppure delle preziose scatoline d’argento o d’oro.

La parte interna delle vinaigrettes era dorata per proteggere l’argento dal contatto con i sali che avrebbero potuto intaccarlo; le griglie, solitamente molto decorate, si sollevavano da un lato per poter inserire al loro interno una piccola spugna intrisa di carbonato d’ammonio e profumo.