Ventaglio veduta Castel S. Angelo

Ventaglio veduta Castel S. Angelo

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Bellissimo foglio di progetto per ventaglio dipinto a tempera ed acquarello su pelle finissima raffigurante al centro una veduta del Tevere all’altezza di Ponte e Castel Sant’Angelo con la basilica di San Pietro in Vaticano sullo sfondo racchiusa da una cornice di perlinato e tutto intorno raffinate decorazioni a grottesche. In basso a sinistra reca il titolo “Ponte S. Angelo”. Entro cornice francese in legno e stucchi dorati del XIX secolo.

Manifattura di scuola romana della seconda metà del XVIII secolo, attribuibile all’atelier di Tommaso Bigatti (attivo fra il 1770-1810) o di Camillo Buti (1747-1808) entrambi specializzati nella realizzazione di ventagli e miniature su pelle fina.

Dimensioni cm 32,5 x 15.5 - con cornice cm

Stato di conservazione eccellente commisurato all’epoca.

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“…………….Gli italiani non si distinsero come i francesi, per particolare abilità e raffinatezza artistica. Tuttavia esiste un tipo di ventaglio tipicamente italiano da non trascurare: i cosiddetti “souvenir” del Grand Tour.

Nacquero nel Settecento e pare fossero in prevalenza di fattura italiana, come quelli in finissima pelle bianca di capretto, detti dagli inglesi chickenskin (pelle di pollo) e riproposero, nell’arco del Settecento – quadri e affreschi famosi, come l'”Aurora” di Guido Reni, oppure soggetti religiosi.

Nei primi esemplari generalmente il tema decorativo copriva per intero la pagina, il fondo era chiaro, le stecche in avorio o tartaruga, lisce o con preziose incrostazioni in oro o in argento. Dal 1770 fino all’inizio dell’Ottocento furono tipiche, invece, le vedute di Roma e delle sue rovine e i paesaggi napoletani col Vesuvio in eruzione. Come tutti i ventagli neoclassici, anche questi avevano spesso la pagina suddivisa in tre medaglioni, ciascuno con soggetto differente, decorata a grottesche o con altri motivi del periodo. Gli stranieri li compravano spesso come “souvenir” del loro Grand Tour e da qui il nome.”