Ventaglio simbologie d'amore

Ventaglio simbologie d'amore

2.500,00 €

Raffinata ed inusuale pagina per ventaglio dipinta a tempera su pelle di capretto, decorata con varie simbologie dell’amore. Al centro è rappresentato Pegaso, uno dei cavalli alati della mitolgia nato dalla decapitazione della Medusa, che per la sua natura selvaggia, l’indole libera e la possibiltà di volare, rappresenta l’amore indomito e senza freni. Ai lati due farfalle, simbolo di trasformazione e rinascita, ma anche di caducità, a simboleggiare l’amore volatile e non duraturo . Nella storia di Amore e Psiche, quest’ultima è spesso raffigurata con ali di farfalla. Seguono due tondi con raffigurazioni di colombi. A sinistra, due colombi, simbolo di pace ed armonia coniugale, tengono fra il loro becchi una corona, simbolo di unione eterna e del matrimonio. A destra invece,  tengono fra i becchi due frecce, simbolo di Eros. Alle due estremità altre farfalle. Il tutto contornato da intricate decorazioni.

Manifattura di scuola romana della seconda metà del XVIII secolo, attribuibile all’atelier di Tommaso Bigatti (attivo fra il 1770-1810) o di Camillo Buti (1747-1808) entrambi specializzati nella relizzazione di ventagli e miniature su pelle fina.

Dimensioni della pagina cm 25 x 50 circa, con cornice in legno dorato cm 36 x 64,5

Stato di conservazione eccellente, commisurato all’epoca, macchie ed aloni.

Aggiungi al carrello

“…………….Gli italiani non si distinsero come i francesi, per particolare abilità e raffinatezza artistica. Tuttavia esiste un tipo di ventaglio tipicamente italiano da non trascurare: i cosiddetti “souvenir” del Grand Tour.

Nacquero nel Settecento e pare fossero in prevalenza di fattura italiana, come quelli in finissima pelle bianca di capretto, detti dagli inglesi chickenskin (pelle di pollo) e riproposero, nell’arco del Settecento – quadri e affreschi famosi, come l'”Aurora” di Guido Reni, oppure soggetti religiosi.

Nei primi esemplari generalmente il tema decorativo copriva per intero la pagina, il fondo era chiaro, le stecche in avorio o tartaruga, lisce o con preziose incrostazioni in oro o in argento. Dal 1770 fino all’inizio dell’Ottocento furono tipiche, invece, le vedute di Roma e delle sue rovine e i paesaggi napoletani col Vesuvio in eruzione. Come tutti i ventagli neoclassici, anche questi avevano spesso la pagina suddivisa in tre medaglioni, ciascuno con soggetto differente, decorata a grottesche o con altri motivi del periodo. Gli stranieri li compravano spesso come “souvenir” del loro Grand Tour e da qui il nome.”