Vassoio Gallé foglie ippocastano

Vassoio Gallé foglie ippocastano

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Piccolo vassoio rettangolare in noce intarsiato in vari legni di frutto raffigurante foglie di ippocastano.

Firmato Emile Gallé - Epoca primi ‘900 Francia.

Dimensioni cm 30 x 35.

Stato di conservazione eccellente commisurato all’epoca.

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Emile Gallé, figlio di Charles Gallé e Fanny Reinemer, nasce a Nancy il 4 maggio 1846. Frequenta studi classici a Nancy e a Weimar in Germania, studia tedesco, letteratura, scienze e mineralogia. Si accosta alla musica diventando assertore Wagneriano. A Nancy studia, anche, disegno e botanica, il suo amore per la flora lo spinge a raccogliere fiori e foglie nelle foreste Lorenesi e nei Vosgi, si spinge dall'Alsazia alle Alpi Savoiarde, Svizzere e Italiane. Tutte nozioni che troveremo realizzate in seguito sulle sue famose marqueterie (in vetreria ed ebanisteria). Per il padre, già operante, con una cristalleria e le ceramiche avendo ereditato l'azienda appartenuta al nonno materno, Emile già a 17 anni ha occasione di disegnare e dipingere su vetri e ceramiche, i suoi soggetti, fiori, paesaggi e marine, spesso ispirandosi, ma anche copiando le incisioni del celebre Nancéien Jaques Callot (1592-1635). Nei suoi viaggi giovanili a Parigi studia al Museo del Louvre, conosce i primi grandi vetrai dell'epoca, Joseph Brocard, Eugène Rousseau e Auguste Jean, e a Londra resta affascinato dal famoso "Vaso di Portland" esposto al British Museum. Gallé inizia, così, i suoi studi sul vetro che lo porteranno ad essere, in seguito, probabilmente, il più importante e grande maestro dell'Art Nouveau. Nel 1860, decide di fare l'apprendistato per due anni a Meisenthal, presso Burgun e Schverever, sotto la guida del Maestro Dèsiré Christian, già fornitori per contratto di vetri a suo padre portanti la firma Gallé.Emile Gallé 1977, assume la direzione dell'impresa paterna, amante della sua terra e fervente patriota, alla sua firma aggiunge la Croce di Lorena per le opere da lui ideate e progettate realizzate dalla sua manifattura (cristalleria e ceramiche). A seguito degli sviluppi del suo lavoro, nel 1885 fa costruire nuovi ateliers in quella che è la vasta residenza familiare "La Garenne", ed ha avvio all'ebanisteria. In questa disciplina, il nome del maestro, si inserisce fra le grandi firme di fine secolo, quelle di Hector Guimard (1867-1942) e degli amici e concittadini Louis Majorelle (1859-1926) e Eugène Vallin (1856-1922). Ignorando le copie dei vari "Luigi" che abbondavano sul mercato in quegli anni, Gallé riporta in auge la dimenticata marqueterie e ne fa il punto massimo della sua espressione estetica. Affascinato dai contrasti del legno, oltre ai nostrani pero, rovere, faggio, noce, robinia e frassino, utilizza più di seicento essenze rare; gli occhi dei placcaggi, le associazioni dei legni esotici dell'India e d'America, danno all'opera in ebanisteria un ruolo di preziosità. Tratta i legni come se fossero colori: superfici piane, porte e plateaus assumono l'aspetto di un quadro in cui spiccano intarsi floreali con libellule, farfalle, rondini, funghi, paesaggi e il mondo acquatico. Nei mobili più importanti, i montanti e le traverse sono percorse da motivi vegetali scolpiti: felci, spighe di grano, ombrellifere, altri da sinuose modanature; alle composizioni naturalistiche, ne affianca di ispirazione giapponese, in cui a volte la firma è stilizzata secondo il gusto nipponico. Gallé costruisce arredi di grandi dimensioni, sale da pranzo e intere camere da letto, ma soprattutto piccoli mobili: tavoli, tavolini da the, tavolini gigognes a quattro elementi, scrittoi (i famosi bureau de dame e i bonheur de jour), vetrine etageres, stipi, piccoli comò, segrétaires, credenze, salottini coiffeuses, mensole, scatole e vassoi. Emile Gallé progetta, i suoi collaboratori eseguono " menuiseries, sculptées et marquetéesle beau dans l'utile " , come si diceva. Le realizzazioni sono ricche di simbolismo, come anche i titoli date alle opere, tra cui le più celebri: il tavolo "Le Rhin" con le scritte patriottiche " Le Rhin sépare des Gaules toute la Germanie..." e le jardinière "Flora marina, Flora esotica" , del 1889, ora custoditi al Musée de l'Ecole de Nancy; il comò "Les Orchidées, Les Insects", del 1889; il buffet "La flora Hivernal", del 1889, appartenente alla collezione Musée d'Orsay di Parigi; le sedie "Les Merisier de Sainte- Lucie", del 1890, Musée de l'Ecole de Nancy; il tavolo da gioco "Gardez Les coeur qu'avez gagnés", del 1895, Musée d'Orsay di Parigi; lo stipo "Les Fleurs du Mal", del 1896 e i comò l 'Ipoméa e "Le Champ du Sang", del 1900, quest'ultimo al Musée de Saint-Denis di Reims. Altri titoli: "Orchidées Lorraines", "Les Primavères", "Les Granges", "Repos dans la solitude" ; i celebri tavolini "Trois Libellules" (rotondo) e "Aux Quatres Libellules" (rettangolare). Il letto a farfalla "Aube et Crépuscule", capolavoro del 1904, ora al Musée de l'Ecole de Nancy e la vetrina "Aux Libellules" dello stesso anno, ora al Musée d'Orsay, seguono la fine delle grandi opere di ebanisteria del maestro che muore nel 1904. Per un periodo, negli etablissement Gallé, ora diretti dalla moglie Henriette Grimm, vengono ancora realizzati mobili in piccole serie su disegni del maestro. Fra gli acquirenti delle ebanisterie Gallé, vi sono stati musei e personaggi famosi, banchieri e noti mecenati, fra cui i Rothschild e l'esteta e poeta Robert de Montesquios (1855-1921), collezionista raffinato, raccoglie divulga molte opere del maestro e gli dedica alcuni suoi scritti, diventando un suo grande amico. Malgrado le tante copie in circolazione ai nostri giorni, prive di fascino e carattere, facilmente smascherabili con un po' di pratica, le prestigiose opere create dal maestro Emile Gallé, ceramiche, ebanisterie e vetrerie restano nel tempo sovrane e irripetibili.