Vaso Daum Art Deco'

Vaso Daum Art Deco'

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Grande vaso in pasta di vetro doppio strato arancione e nero a decoro “pompeiano” di grappoli e pampini d’uva in chiave art deco’.

Firmato Daum epoca 1925 Nancy Francia.

Dimensioni cm 40 ca

Stato di conservazione eccellente commisurato all’epoca e all’uso.

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Nancy e la Lorena
La città di Nancy, che contava una solida tradizione di raffinatezza fin dalla corte di Stanisław Bogusław Leszczyński, suocero del re di Francia Luigi XV, ha senz'altro giocato un ruolo primario nelle arti decorative in Francia, tra la fine del XIX° e l'inizio del XX° secolo. 
La "Scuola di Beaux-Arts", nata nel 1702 come Accademia di Pittura, divenne nel 1827 "Scuola di Disegno", inglobando la ceramica, la pittura decorativa, la scultura in legno e persino il ricamo.
Alla fine dell'Ottocento Nancy superava già i 100.000 abitanti, per il fatto che (essendo città di frontiera), alla fine della guerra franco-prussiana molti esuli vi trovarono rifugio. Questi, diedero origine alle più diverse attività, incrementarono ogni forma di commercio e di artigianato e facendola divenire in breve un centro prospero e ricco.
La Verrerie de Nancy
All'inizio del 1870, Guillaume Avril, proprietario delle  "Verreries des 3 Fontaines", e Josué-Victor Bertrand, socio nella "Sars Poteries" nel nord-est della Francia, formano una società con i fratelli Eugenio e Auguste Villaume per aprire un nuova vetreria. La fabbrica, situata in un sobborgo di Nancy, su un terreno appartenente ai fratelli Villaume (i quali si ritirarono dalla società prima che l'edificio fosse terminato), prese il nome di "Verrerie Sainte-Catherine" ed inaugurata nell'agosto 1875. Ben presto, in seguito ai grandi investimenti iniziali ed al poco lavoro, si resero necessari nuovi finanziamenti privati e Jean Daum intervenne in più riprese con prestiti garantiti. Date le crescenti difficoltà economiche e l'impossibilità di pagare i creditori, la vetreria venne messa in vendita, e acquistata da Jean Daum, nella speranza di recuperare parte del suo denaro. Jean Daum, fino a quel momento, non aveva alcuna esperienza di come si potesse condurre un'azienda di quel tipo; assunse  un ex manager della "Sars Poteries" al quale affidò l'aspetto tecnico della ditta, mentre lui si occupava personalmente della parte amministrativa. La "Verrerie Sainte-Catherine" prese il nome di Verrerie de Nancy, e verso la fine del 1879 il figlio Auguste (1853-1909), il quale aveva conseguito una laurea in giurisprudenza a Parigi, rinunciò alla sua carriera per venire in aiuto del padre nella manifattura. Rapidamente Auguste riuscì a consolidare la gestione dell'azienda ed a mettere in atto un programma di sviluppo, che venne facilitato dal matrimonio conseguito nel 1883 con Jeanne Constantin, figlia del fondatore della fabbrica di Gas Nancy, e dalla sua cospicua dote. Jean Daum, nel 1891, decide la creazione di un "dipartimento d'arte", la cui direzione artistica viene affidata al figlio minore Antonin (1864-1930), laureato in ingegneria ed entrato a far parte della ditta nel 1887, grande amante della letteratura, della musica e delle arti. Il fratello Auguste, continuerà ad occuparsi dell'amministrazione e del marketing. Alla produzione classica, costituita da vetri per orologio e da bicchieri spessi per trattoria, viene affiancata una produzione di vetri eleganti da tavola e vengono apportate le prime grandi innovazioni tecniche che incrementeranno lo sviluppo dell'azienda. Oltre all'incisione alla ruota ed alla punta di diamante, vengono introdotte la decorazione a smalto e oro (dal 1891) e la lavorazione all'acido su vetri a più strati di colore (dal 1893), tecnica già in uso da tempo presso la manifattura di Emile Gallè. La grande capacità inventiva di Antonin, supportata da validi collaboratori, conduce ai successi ottenuti all'Esposizione Universale di Chicago nel 1893 e a Bruxelles nel 1897, fino al Gran Premio ottenuto nel 1900 all'Expo Universale di Parigi, iniziando a godere, quasi al pari di Gallé, di una grande fama mondiale. Quando l'11 febbraio 1901, Emile Gallè costituisce l'Ecole de Nancy con la finalità di mettere in comunicazione i vari centri di produzione e di vendita delle industrie artistiche francesi con musei e scuole, e di organizzare esposizioni, egli vuole Antonin Daum al suo fianco come vice presidente della fondazione, a comprova della grande considerazione e stima nutrita nei suoi riguardi. Dal 1904, con la prematura morte di Gallé, la manifattura Daum non ha più concorrenti, ospitando vari artisti e decoratori di qualità eccezionale, le loro creazioni di vetro artistico sono richieste in tutto il mondo, ottenendo ovunque continui riconoscimenti. La produzione Daum, nella sua continua ricerca di nuove soluzioni e di lavorazioni sempre più complesse e raffinate, ha utilizzato tutte le possibili tecniche, spesso combinandole assieme, fino ad ottenere esemplari di rara preziosità, dalle delicate sfumature. Vetro multistrato : Il vetro multistrato, lavorato a caldo, si ottiene per successive sovrapposizioni di strati di vetro di diverso colore. Solitamente gli strati sovrapposti sono due o tre, raramente quattro o cinque. La lavorazione è abbastanza delicata e complessa, e richiede che i diversi strati abbiano gli stessi coefficienti di espansione ed elasticità, onde evitare le soventi rotture in fase di raffreddamento. Incisione alla ruota, "battuto" o "martellato" : Questa tecnica è conosciuta ed utilizzata fin dall'antichità nell'incisione del cammeo e delle pietre preziose. Le ruote utilizzate per la lavorazione possono essere di ferro, rame, piombo, legno o sughero, ed ognuna di esse conduce a risultati estetici diversi. L'oggetto in vetro, bagnato con liquidi contenenti grassi e sostanze abrasive, viene inciso con una di queste ruote in movimento, il che consente di eliminarne il materiale in eccesso e rifinire i contorni della decorazione. Gli effetti della ruota sulla superficie del vetro, possono anche creare un'insieme di numerose piccole sfaccettature che ricordano proprio l'effetto "battuto" o "martellato", dai squisiti giochi di luce. Incisione all'acido:
In questo tipo di lavorazione la superficie del vetro viene sottoposto all'azione dell'acido fluoridrico, al fine di ottenere incisioni più o meno profonde. Questa tecnica, conosciuta già nel XVIII° secolo, e molto utilizzata nella produzione artistica da Emile Gallé, divenne ben presto, per le Vetrerie Daum, tra quelle maggiormente usate. Dopo aver ricoperto la superficie del vaso o dell'oggetto con uno strato di pasta oleosa (il cosiddetto "bitume di Giudea"), si disegna con uno strumento metallico appuntito, fino a raggiungere il vetro stesso. L'esemplare viene quindi trattato con dei tamponi inzuppati nell'acido fluoridrico, oppure immerso completamente in esso, per il tempo necessario ad intaccare la superficie non protetta, modulando la profondità della corrosione del vetro. Questo trattamento, in presenza di strati vetrosi di diversi colori, riporta in superficie gli stessi, creando interessanti effetti decorativi e cromatici. Polveri di vetro: La tecnica consiste nell'applicare sulla superficie del vetro, ancora caldo, delle polveri ottenute da vetro polverizzato, che possono essere di vari colori. Queste polveri, vengono distese accuratamente sopra un ripiano di marmo, seguendo eventuali disegni e disponendone il cromatismo. Il vaso, ancora caldo, viene fatto rullare sullo strato di polveri che si attaccano alla superficie, ottenendo l'effetto voluto, poi, con una seconda cottura si ottiene la fusione delle polveri ed una perfetta coesione con l'oggetto. Le polveri colorate possono anche essere applicate alla superficie del vaso o interposte tra gli eventuali strati di esso. Questa tecnica rappresenta uno dei procedimenti più originali e peculiari della vetreria Daum. Decorazione "intercalaire": Questa tipologia di lavorazione, allo studio fin dal 1891 e brevettata da Daum nel 1899, consiste nell'applicare al vaso, già lavorato all'acido o alla ruota, un ulteriore strato di vetro (più o meno trasparente) che rende le linee più mosse ed i toni soffusi, ottenendo effetti pittorici e prospettiva. A seguito del passaggio dalla lavorazione a freddo a quella a caldo, l'esecuzione incontra notevoli difficoltà e frequenti sono i rischi di rotture. All'Esposizione Universale del 1900, la Daum presentò 38 pezzi realizzati con questa tecnica, ottenendo un grande successo. Decorazione a smalto: Questa tecnica, utilizzata fin dai tempi antichi, in gran uso presso gli arabi e i veneziani, consiste nel dipingere con colori a smalto l'oggetto in vetro, che poi viene temperato al fine di fissarne il processo. Le applicazioni: Si tratta di decorazioni in rilievo, di varie forme, applicate quando il vetro è ancora caldo, talvolta incastonate per pressione, altre volte semplicemente adagiate sulla superficie, alla quale aderiscono consolidandosi con il raffreddamento. Possono successivamente essere lavorate in vari modi: a smalto, incise all'acido o alla ruota. Pâte de verre: Il processo della pâte-de-verre consiste nel mettere il vetro freddo, spesso colorato, frantumato o macinato in granuli o in polvere, in stampi refrattari per essere portato a fusione all’incirca a 800-1000° C. La superficie dello stampo può essere spolverato di sabbia colorata o polveri minerali, dando così ulteriore colore alla superficie dell'oggetto.
Lo stampo veniva spesso realizzato in gesso o miscele di gesso, mentre il modello poteva essere fatto di cera, legno o metallo; dopo aver preso un calco del modello,  questo veniva rimosso dallo stampo. Molto utilizzato fu il metodo a "cire perdue" o "cera persa", cotto al vapore o bruciato in un forno. Il forno, riscaldato ad una temperatura elevata, scioglieva il vetro che riempiva lo stampo. L'oggetto ottenuto, poi, veniva rimosso e collocato in un forno di ricottura a raffreddare lentamente (anche due-tre giorni), onde evitare che si spaccasse o si formassero delle crepe superficiali. Successivamente veniva pulito e spazzolato con una soluzione diluita di acido fluoridrico, rifinito ed eventualmente lucidato.