Piazza del Rotonda acquarello inizi XIX sec

Piazza del Rotonda acquarello inizi XIX sec

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Grande acquarello su carta raffigurante una veduta della Piazza della Rotonda a Roma con la fontana in primo piano ed il Pantheon sullo sfondo.

Scuola Romana dell’inizio del XIX secolo, attribuibile a Simone Pomardi (1757-1830).

Dimensioni del foglio cm 50 x 72, incorniciato cm 62.5 x 82.5 ca. 

Stato di conservazione molto buono, commisurato all’epoca.

Il presente acquarello fa parte di una serie di quattro opere dello stesso autore da vendersi insieme:

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Simone Pomardi (Monte Porzio Catone, 1757 – Roma, 1830) è stato un pittore, disegnatore e viaggiatore. Nacque a Monte Porzio da Giovanni Battista, notaio e cancelliere, e da Angiola Antonia Ilari, nel 1783 si trasferì a Roma dove coabitò con alcuni colleghi artisti, tra cui Francesco Caucig e Giuseppe Bergler. Si fece notare, tra Settecento e Ottocento, con i suoi grandi acquerelli, di soggetto quasi sempre architettonico, raffiguranti fedelmente Roma e i suoi dintorni. Fu maestro di pittura di Alessandro Castelli suo nipote da parte di madre. Dai suoi disegni i migliori calcografi del tempo ricavarono incisioni pubblicate in vari libri: Raccolta di vedute antiche e moderne della Città di Roma e sue vicinanze incise da varj autori, 1816 (sei disegni di Pomardi incisi da Antonio Testa e Pietro Parboni), Le antichità di Roma recentemente scavate fino all’antico piano disegnate da Simone Pomardi, 1817 (11 vedute di Roma e una di Tivoli), Viaggio antiquario ne’ contorni di Roma di Antonio Nibby del 1819 (30 disegni di Pomardi incisi da Pietro Parboni), Raccolta di XXXX Vedute Antiche e Moderne della Città di Roma e sue vicinanze incise da Morelli, Feoli, Ruga ed altri celebri bulini (1821). Collaborò inoltre alla realizzazione delle illustrazioni della Satyra V di Orazio e dell’ Eneide di Virgilio pubblicate col patrocinio di Elisabetta duchessa di Devonshire tra il 1816 e il 1819. Tra il 1804 e il 1806 Pomardi compì un viaggio in Grecia con Edward Dodwell, erudito irlandese. I due eseguirono moltissimi disegni ed acquerelli e circa 800 di questi lavori, conservati dagli eredi di Dodwell, sono rimasti inediti fino al 2002 quando furono acquistati da David W. Packard, per conto del Packard Humanities Institute di Los Altos in California. Una parte di questa straordinaria raccolta fu esposta per la prima volta al British Museum e poi a Roma nel 2013 nella mostra “La riscoperta dell’antico” allestita nella Curia Julia del Foro Romano. “I paesaggi dipinti rappresentano una rara testimonianza dell’acropoli di Atene, dei monumenti di Micene, del porto di Corfù e di altri siti archeologici come apparivano al tempo della dominazione ottomana della Grecia, visti attraverso gli occhi dell’archeologo ed erudito Edward Dodwell, autodidatta e talentuoso acquerellista, e dell’artista italiano Simone Pomardi, già noto per dipinti all’acquarello, raramente a tempera, in cui ha ritratto l’antica Roma all’epoca dell’occupazione francese.”.  Qualche anno dopo il viaggio in Grecia, nel 1819, Dodwell pubblicò A Classical and Topographical Tour through Greece during the years 1801, 1805, and 1806, con disegni di Simone Pomardi. Nel 1820 Pomardi pubblicò Viaggio nella Grecia fatto da Simone Pomardi, negli anni 1804, 1805, e 1806, un dettagliato diario di viaggio, riguardante non solo l’arte e l’archeologia ma anche usi, costumi, politica della Grecia del tempo. “In tal modo Pomardi è il primo italiano, se si esclude l’inconcludente esperienza di Giovanni Battista Lusieri, a farsi interprete della riscoperta del mondo storico e sociale della Grecia agli albori dell’Ottocento al seguito di un filone già aperto da inglesi e francesi.”  Infine, nel 1821, Dodwell pubblicò Views in Greece from drawings by Edward Dodwell con alcune litografie tratte da disegni di Pomardi. Gravi problemi di salute, sopraggiunti intorno al 1820, impedirono a Simone Pomardi di lavorare. Morì a Roma il 3 novembre 1830

Piazza della Rotonda, nota anche come Piazza del Pantheon, è una piazza situata tra via della Rotonda e via del Pantheon, a Roma, nei rioni Colonna, Sant’Eustachio e Pigna. Dominata dalla presenza del Pantheon, il toponimo deriva dal nome popolare dato dai romani al grande monumento giunto intatto dall’antica Roma: la Rotonna.

La fontana di piazza della Rotonda si trova al centro dell’omonima piazza di Roma, di fronte al Pantheon. Subito dopo il restauro dell’acquedotto dell’Aqua Virgo, terminato nel 1570, furono iniziati i lavori per una ramificazione sotterranea secondaria del condotto, in modo da raggiungere l’area dell’antico Campo Marzio, tra le zone più popolose di Roma, e venne di conseguenza progettata anche l’edificazione di un certo numero di fontane. Dopo quella di piazza del Popolo e le due alle estremità di piazza Navona (le fontane “del Moro” e “del Nettuno”), su incarico di papa Gregorio XIII Giacomo Della Porta, nel 1575, progettò anche la fontana di piazza della Rotonda, la cui realizzazione scultorea venne affidata a Leonardo Sormani. Il disegno rientra nei canoni classici dellaportiani: una struttura poligonale (un quadrato, nello specifico), con i lati lobati, posta su una pedana della stessa forma, con tre gradini; l’acqua zampillava da un catino centrale e da quattro mascheroni ai lati. I mascheroni si ispiravano a quelli che lo stesso Della Porta stava realizzando, su disegno di Michelangelo, per il palazzo dei Conservatori, sulla piazza del Campidoglio. Probabilmente erano stati pensati, in origine, come ornamento alla fontana “dei Calderari”, quella all’estremità settentrionale di piazza Navona, visto che risultano essere praticamente uguali a quelli posti ad ornamento della fontana del Moro, quella meridionale della piazza. Con una procedura indicativa di quanto all’epoca fosse rilevante la dotazione di fontane e di come lavorassero i “fontanieri” (predisposizione di progetti “in serie” senza poter valutare le caratteristiche ambientali), la sua costruzione iniziò prima ancora che se ne fosse stabilita la collocazione definitiva. Solo ad opera conclusa, nel 1576, si scelse di posizionarla nel luogo dove attualmente si trova, che dai tempi di papa Eugenio IV (I metà del XV secolo) era occupato da una conca di porfido e due leoni in pietra. Nel 1711 papa Clemente XI dispose un radicale restauro della fontana: venne eliminato il catino e sostituito con un gruppo di rocce e delfini che sostiene un piccolo obelisco egizio dell’epoca di Ramesse II, rinvenuto verso la fine del XIV secolo e posizionato allora davanti alla vicina chiesa di San Macuto. Venne inoltre ampliata e rialzata la base, che fu portata a cinque gradini (dalla parte del Pantheon, mentre sull’altro lato, a causa della pendenza, erano solo due). Strettamente legata alla storia della fontana è quella, meno edificante, del mercato di pesce e ortaggi che si teneva quotidianamente nella piazza già all’epoca di Clemente XI, e le cui bancarelle arrivavano fino al colonnato del Pantheon. Solo in occasione di un restauro effettuato nel 1804 papa Pio VII riuscì a far trasferire il mercato in altre zone limitrofe (quello degli ortaggi a piazza Navona), e ridare decoro alla piazza, ma in un rapporto del 1836 si riporta che “… una turba di rivenditori di pesce ha preso di nuovo posto e permanenza nella parte superiore della piazza della Rotonda …”; per mantenere fresco e vivo il pesce, inoltre, i commercianti usavano immergere le nasse direttamente nella fontana. Solo nel 1847 si riuscirà definitivamente a rimuovere le bancarelle. Nel 1886 i mascheroni (già asportati sei anni prima e trasferiti a Villa Borghese) vennero inspiegabilmente sostituiti con copie. Infine, nel 1928, il Comune di Roma eliminò le inferriate poste a protezione della fontana