Cammeo Minerva firmato Michelini

Cammeo Minerva firmato Michelini

0,00 €

Bellissimo cammeo su corniola raffigurante la dea Minerva con il profilo rivolto a sinistra, montata in una cornice con perlinato in oro 18ct a ciondolo/spilla. Firmato in corsivo all’acido sul retro.

Luigi Michelini (1798-1858) fu un incisore di cammei nato a Roma, allievo di Girometti, si trasferì a Parigi dove morì.

Dimensioni della montatura cm 5 x 3.7 - il cammeo cm 4.3 x 3

Stato di conservazione eccellente commisurato all’epoca e all’uso. Lievi difetti

Aggiungi al carrello

Luigi Raffaele Simone Michelini (Roma 1798 - Parigi 1857) Allievo di Girometti Michelini compare nell'Almanacco solo nel 1829, ma già nel 1825 circa aveva aperto in Place de l'Oratoire 4, come incisore e "mercante di curiosità". Lasciò quindi Roma molto prima della morte del suo maestro, avvenuta nel novembre 1851. Dalla sua prima attività, come incisore di conchiglie conosciamo, per il momento, solo il suo ritratto di Washington, con busto a sinistra. È attraverso il suo atto di naturalizzazione pubblicato sul “Bulletin des Lois” che apprendiamo il suo nome esatto e la sua data di nascita. Si sposò all'età di 47 anni, il 7 giugno 1845 con Marguerite, Sophie Brusque.

Il “Tabularium Vicariatus Urbis” di San Giovanni in Laterano mostra che c'erano pochissimi Michelini nei “Cresmi” (atti delle cresime raggruppati per tutte le parrocchie). Ma nonostante questo si è potuto confermare che Luigi, Raffaello, Simone Michelini nacque il 28 ottobre 1798 nella parrocchia di San Lorenzo in Lucina (Libro dei Battesimi del 1788-1798). Lo stato delle anime del 1805 indica che a quella data la famiglia era composta da Domenico Michelini, il padre, orafo, di 41 anni, della moglie, Francesca Bonnacorsi, romana come il marito, anche lei di 41 anni, di Luigi di 13 anni, Matilda 11 anni, Antonio 9 anni, Carlo apparentemente 3 mesi, abitano tutti in via di San Sebastiano 8, accanto a Piazza di Spagna: in questo quartiere, tra il Corso, la Piazza di Spagna, quella del Tritone era all'epoca il luogo privilegiato degli orafi e degli incisori di gemme.

Quanto ad un ritratto, si tratta infatti dell'autoritratto di Luigi poiché il padre si chiamava Domenico, il che ha fatto escludere l'ipotesi, brevemente accennata, di una discendenza ebraica, per via di uno dei primi nomi di Michelini, quello di Simone, conservato su uno dei suoi documenti francesi...

Il catalogo dell'Esposizione di Parigi del 1855 indica che ottenne una medaglia di 1a classe per aver inviato, come incisore dei cammei dello Stato Pontificio, tre cornici per un totale di cinquantuno cammei, tra cui Napoleone III, l'imperatrice Eugenia, Bacco, Iris , Antinoo, Venere, l'Apollo del Belvedere, Diana e una Baccante.

“Un romano, L. Michelini, stabilitosi a Parigi da trent'anni, iniziò a dedicarsi ai cammei su conchiglia: il suo talento, la sua perseveranza, i consigli del suo maestro Girometti, lo portarono ad aprire botteghe, poi ad intraprendere e dedicarsi all'incisione su pietre fini; da allora non ha mai cessato di dedicare tutta la sua vita, tutte le sue cure a far rivivere la sua arte preferita, e oggi ha la soddisfazione di aver diretto l'esecuzione di mirabili opere che vediamo nel Palazzo dell'Industria e delle Belle Arti. È quindi giusto proclamare a gran voce il nome di questo instancabile e abile industriale. Espone tre cornici, che riuniscono cinquantuno cammei in pietre dure: sono i ritratti di Napoleone III, dell'Imperatrice; Bacco, l'Iris, l'Antinoo, la Venere, l'Apollo del Nelvedere, la Diana, il Baccante e una folla di teste copiate dall'antichità. Michelini ha ottenuto in pieno un doppio risultato; sa, in un campo molto ristretto, esprimere tutti i dettagli che una composizione comporta e, d'altra parte, non ha esitato ad utilizzare pietre dure di dimensioni straordinarie. Non dubitiamo che questa bella e ricca collezione di cammei in pietra pregiata attirerà al loro autore una ricompensa di altissimo valore.” - Notice sur les produits de Etats Pontificaux, 1855.

Morì il 24 agosto 1857 a 88 rue de l'Empereur (rue Lepic); il suo certificato di morte ricostituito lo chiama Simone. Aveva allora cinquantanove anni e non aveva figli.