Riposo della Sacra Famiglia roma XVII sec

Riposo della Sacra Famiglia roma XVII sec

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Dipinto ad olio su tela raffigurante il riposo della Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto.

Cornice artigianale in legno dorato e laccato in stile.

Dimensioni cm 74 x 60 solo la tela, con cornice cm 89 x 76.

Stato di conservazione eccellente. Rintelo del principio del XIX secolo, lievi restauri.

Scuola romana della fine del XVII sec. ambito di Lazzaro Baldi e Filippo Lauri, attribuibile a Luigi Garzi (Pistoia 1638 – Roma 1721).

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Pittore versatile e abile disegnatore, Luigi Garzi fu celebrato dalla storiografia settecentesca per la sua lunga e operosa attività artistica all’insegna della grazia, dell’eleganza formale, dell’originalità creativa e della fine elaborazione cromatica.
Si formò giovanissimo a Roma presso «Salomon Boccali pittor di paesi» e completò la propria educazione nella bottega di Andrea Sacchi, dove diede prova di possedere uno spiccato talento artistico che in breve tempo gli permise di conseguire una certa autonomia professionale.
Garzi visse e operò per quasi tutta la sua vita a Roma: nel 1670 divenne accademico di San Luca (di cui fu Principe nel 1682) e successivamente, nel 1680 e nel 1702, Reggente della Congregazione dei Virtuosi al Pantheon. La sua produzione pittorica – pienamente debitrice della lezione sacchiana e orientata a un classicismo sia emiliano sia marattesco con evidenti suggestioni poussiniane – è documentata nella capitale pontificia a partire dagli anni Settanta del Seicento con la realizzazione delle prime opere di destinazione pubblica (San Marcello al Corso, Santa Caterina a Magnanapoli, Santa Croce in Gerusalemme, Santi Ambrogio e Carlo al Corso) e privata (Palazzo Borghese); imprese che contribuirono a consolidare la sua fama di impaginatore di pale d’altare e di decoratore a fresco, aprendogli la strada a nuovi incarichi non esclusivamente limitati all’ambito romano, tra cui le prestigiose commissioni napoletane della seconda metà degli anni Novanta del Seicento (Santa Caterina a Formiello, Galleria del principe di Cellamare, Palazzo Reale e San Carlo all’Arena).

Questo splendido dipinto narra un episodio dei Vangeli, raffigurante la Sacra Famiglia durante il ‘riposo dalla fuga in Egitto’ vegliati da due angeli. Le tre figure sono ritratte in atteggiamento di estrema tenerezza, con San Giuseppe che indica a Maria e Gesù l’asinello, per esortarli a riprendere il cammino dopo il breve riposo, avendo abbandonato Betlemme in fuga da Erode.

Questo dipinto ebbe un enorme consenso per il soggetto raffigurato, per la particolare dolcezza narrativa e per il tenero rapporto tra la Sacra Famiglia e gli Angeli accompagnatori. L’opera è collocabile nella produzione di Luigi Garzi, una delle personalità più interessanti della pittura romana seicentesca, dotato di una forte autonomia stilistica e culturale; formatosi sugli esempi cortoneschi, seppe poi coniugare queste influenze giovanili con le nuove tendenze classiciste imposte a Roma da Andrea Sacchi e Carlo Maratta, entrambi suoi maestri, senza tuttavia rinnegare gli aspetti più vivi e vitali della cultura barocca.

In questa tela, la Sacra Famiglia viene inquadrata davanti ad una architettura e ad un albero che fanno da quinta, con un’ampia apertura paesaggistica sul lato destro, che termina con uno scorcio di una città, con molta probabilità un paesaggio laziale. Molte somiglianze con soggetti affini dipinti dal Garzi sono riscontrabili in alcuni elementi paesaggistici e strutturali. Si confronti la nostra tela con altre presenti sul mercato antiquario e in aste internazionali